SanPa: “L’amore o la disciplina?”

Ho visto la Docuserie SanPa su Netflix incentrata sulla nascita e lo sviluppo di San Patrignano e del suo Fondatore Muccioli.

Non ho gli strumenti né l’interesse di entrare nel merito della docuserie, se è realistica o meno. A dire la verità il dibattito non mi affascina.  Il quesito, invece, che mi si è posto davanti e su cui ho ragionato è il dubbio che la serie fa porre.

-Si può salvare una vita anche se la vita non vuole essere salvata?

-Puoi intervenire su un individuo che non è in grado di intendere e di volere?

-Come stabiliamo il confine dell’essere in grado di intendere e di volere?

 Questo non è facile, non è per niente facile, nonostante abbiamo strumenti per farlo. Chi mi dice che tu tossicodipendente, nel momento in cui scappi non sei lucido. Posso io condizionare la tua libertà in nome di una più alta fede alla vita?

A me viene da rispondere sinceramente si, io posso. Ma come però?

Con la forza? Lo strumento delle catene è legittimo? Perché qui non si parla di persone serene, ma di persone che scalciano e scalpitano per non vivere, per fuggire nei momenti di astinenza; allora si può essere lucidi nel trattenerle senza ricorrere alla violenza?

Non so se si può sempre mantenere una lucida osservanza della non violenza, ma sicuramente è necessario.

Allora come fai a riprendere uno che scappa e non ci vuole più stare lì, ma sai che si suiciderà o ricadrà nell’eroina.

L’amore può essere sufficiente? E cosa significa amore?

Amore è sorridere alla persona che scappa? Amore è perdonare la ricaduta? Amore è non rinchiudere?

Come l’amore può salvare un tossicodipendente?

Io credo che si debba necessariamente provare ad amare: con fermezza, stabilità e costanza.

Amare senza violenza ,amare con il restare nella tua sofferenza.

Mentre insieme cerchiamo di scontare “la punizione” della sofferenza possiamo parlare di quello che non va e di quello che non è andato.
Se questo non si può fare, se per fare questo si deve passare necessariamente dalla violenza, allora non ci si può incontrare ed è forse meglio che ci si separi.

Non può esserci riconoscimento emotivo nell’agonismo, non può esserci stabilità nell’agonismo, può esserci invece nell’amore, un amore paziente e fermo, un amore disciplinato.

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